DELLA VERA E
						PERFETTA LETIZIA
						
						[278] Lo
						stesso [fra Leonardo] riferì che un giorno il beato Francesco, presso Santa
						Maria [degli Angeli], chiamò frate Leone e gli disse: "Frate Leone,
						scrivi". Questi rispose: "Eccomi, sono pronto". "Scrivi -
						disse - quale è la vera letizia". 
						
						"Viene
						un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell'Ordine, scrivi:
						non è vera letizia. Cosi pure che sono entrati nell'Ordine tutti i prelati
						d'Oltr'Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il
						Re d'lnghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che
						i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede,
						oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare
						molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera
						letizia". 
						
						"Ma
						quale è la vera letizia?". 
						
						"Ecco,
						io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un inverno fangoso e
						così rigido che, alI'estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d'acqua
						congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue
						da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo
						alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede:
						"Chi è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice:
						"Vattene, non è ora decente questa, di andare in giro, non entrerai".
						E poiché io insisto ancora, I'altro risponde: "Vattene, tu sei un semplice
						ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non
						abbiamo bisogno di te". E io sempre resto davanti alla porta e dico:
						"Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde:
						"Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là". 
						
						Ebbene, se
						io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera
						letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".