Promulgazione delle Costituzioni Generali - Ordine Francescano Secolare - fraternità di Monza

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L’ Ordine Francescano Secolare è costituito da cristiani che per una vocazione specifica, mediante una Professione Solenne, si impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di San Francesco, nel proprio stato secolare, osservando una Regola specifica approvata dalla Chiesa.
Promulgazione delle costituzioni generali
 

Roma, 6 febbraio 2001
  
Circ. 21/96-02
   
Ai Consigli nazionali dell'OFS Ai Consiglieri internazionali dell'OFS

Oggetto: Promulgazione delle Costituzioni Generali emendate e approvate col Decreto della Congregazione IVCSVA dell'8 dicembre 2000
 

Carissimi,
le Costituzioni Generali dell'Ordine Francescano Secolare, destinate a dare applicazione alla Regola rinnovata del 1978, furono approvate dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica con Decreto dell'8 settembre 1990, con validità per un sessennio, perché potessero essere sperimentate. In tempo utile, la Presidenza del CIOFS, tramite la Conferenza dei Ministri Generali del Primo Ordine e del TOR, chiese la proroga del periodo di sperimentazione, considerato l'intervallo che era stato necessario per procedere alla traduzione nelle altre lingue ufficiali della Fraternità internazionale e, successivamente, nelle lingue dei singoli Paesi. La Congregazione aderì a tale richiesta e concesse una proroga di tre anni.
 
Durante questo lasso di tempo, le Costituzioni sono state studiate e messe in pratica dalle Fraternità dell'OFS a tutti i livelli e, a mano a mano, vi hanno impresso le caratteristiche della secolarità, unità e autonomia del nostro Ordine. Non tutto è stato facile e alcuni aspetti devono ancora essere pienamente assimilati affinché, all'aurora del Terzo Millennio, l'OFS divenga realmente "una milizia che può essere all'avanguardia nella Chiesa e nel mondo per la costruzione di una società più umana e più cristiana", come auspicava nel 1990 il Card. Hamer, Prefetto della Congregazione IVCSVA.
 
Dalla sperimentazione era emersa la validità sostanziale delle Costituzioni Generali del 1990 e solo alcuni loro aspetti si rivelavano bisognosi di revisione. Il lavoro all'uopo necessario è stato tempestivamente avviato dalla Presidenza del CIOFS e si è sviluppato attraverso un'ampia consultazione, che ha coinvolto tutte le Fraternità nazionali e i Consiglieri internazionali, oltre alla stessa Presidenza e a taluni esperti appartenenti all'OFS o designati dai Ministri Generali Francescani.
 
Al Capitolo Generale di Madrid (23-31 ottobre 1999) è stato sottoposto un testo che raccoglieva, coordinandoli, i suggerimenti e le richieste pervenuti, presentando anche proposte alternative laddove non era stato possibile trovare una formulazione univoca tra quelle che le Fraternità nazionali avevano avanzato. Il testo presentato al Capitolo si ispirava ai seguenti criteri: --aderenza al diritto comune e al diritto proprio dell'OFS, --rispetto per il testo già approvato nel 1990 dalla S. Sede, -- flessibilità organizzativa, -- adattabilità culturale e linguistica.
 
Il Capitolo Generale ha dedicato un esame attento e approfondito al testo sottopostogli ed anche agli interventi prodotti, a voce o per iscritto, durante i lavori capitolari.
 
Il risultato delle discussioni e delle votazioni, fatte articolo per articolo e sui singoli emendamenti, è stato presentato il 21 dicembre 1999 alla Conferenza dei Ministri Generali Francescani che, dopo una ulteriore verifica a cura di canonisti delle quattro Curie, lo ha inoltrato il 1º agosto 2000 alla Congregazione IVCSVA per l'approvazione. Quest'ultima l'ha approvato con proprio Decreto, che porta la data dell'8 Dicembre 2000, Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
 
Ora, fratelli e sorelle dell'OFS, il 6 febbraio 2001 si promulgano le Costituzioni Generali approvate, che di conseguenza dovranno essere osservate a partire dal 6 marzo 2001. Spetta a ciascuno di noi far sì che divengano "spirito e vita", strumento di rafforzamento e di crescita del nostro Ordine per prendere il largo ("Duc in altum"), per andare avanti con speranza, secondo l'esortazione rivolta a tutti i cristiani dal Santo Padre con la Lettera Apostolica "Novo Millennio ineunte" al termine de1 Grande Giubileo dell'anno 2000. Anche noi francescani secolari siamo chiamati ad essere testimoni, cioè martiri nel senso originale della parola, di Cristo nel nuovo Millennio.
 
Non a caso abbiamo scelto la data del 6 febbraio per la promulgazione delle Costituzioni Generali emendate. E' questa la data in cui si commemorano i Protomartiri, testimoni per eccellenza, del Giappone, e cioè i 17 terziari francescani crocifissi a Nagasaki insieme a Pedro Batista, a Paolo Miki e agli altri loro compagni. Ben poco sappiamo di questi nostri lontani fratelli, se non l'irrinunciabile volontà di restare saldi nella fede, di non sottrarre la propria vita alla testimonianza del Vangelo, a qualsiasi costo.
 
Anche nell'ultimo secolo ci sono stati laici francescani che hanno manifestato, fino al sacrificio della vita, la fedeltà al Battesimo e la resistenza al male, ancorata alla fede. Ricordiamo il nostro confratello Ceferino Giménez Malla, vittima della persecuzione contro la religione durante la guerra civile spagnola (1936/1939), che è stato beatificato il 4 maggio 1997. Ricordiamo il Servo di Dio Frantisek Nosek, uomo politico boemo e francescano secolare, altra vittima della violenza comunista. Ricordiamo Juvénal Kabera, Ministro della Fraternità OFS di Kigali, trucidato durante i massacri della guerra tribale in Rwanda. Sono solo alcuni esempi, ma anche per loro vale quanto il Santo Padre ha recentemente affermato: "É stato soprattutto grazie alla coraggiosa testimonianza di fedeli laici, non di rado fino al martirio, se la fede non è stata cancellata dalla vita di popoli interi".
 
Forse a noi non sarà chiesto il martirio del sangue, ma certamente ci viene chiesta la testimonianza di coerenza e fermezza nell'adempimento delle promesse battesimali, rinnovate e riaffermate con la Professione nell'OFS. In virtù della Professione, la Regola e l'applicazione che ne fanno le Costituzioni Generali devono rappresentare, per ciascuno di noi, il punto di riferimento dell'esperienza quotidiana, a partire da una specifica vocazione e da una precisa identità. Su questa base bisogna rielaborare la nostra esistenza e trovare un progetto di vita (la radicalità evangelica francescana) e un luogo di comunione ecclesiale (la Fraternità), nei quali sia possibile leggere "il perché e il come vivere, amare e soffrire" (CC.GG. art. 10).
 
 
Questo è l'auspicio con cui la Presidenza del CIOFS, ricevute le Costituzioni Generali approvate, le dirama all'intero Ordine perché, come la Regola, siano studiate, amate e vissute.
 
 
Emanuela De Nunzio
 
Ministro Generale OFS
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